“Amico Fragile”, gruppo “omaggio a Fabrizio De Andrè”, è un progetto che vede uniti otto musicisti professionisti umbri nello studio e nella riproposizione della bella produzione musicale del grande poeta/cantautore genovese.
Il gruppo nasce nel 2009. Alla base, una grande passione per le parole e la musica ma soprattutto l’uomo Fabrizio De Andrè, e la volontà di portare in scena uno spettacolo basato sui noti arrangiamenti della PFM e quelli del Teatro Brancaccio a Roma.
In cinque anni Amico Fragile si è esibito in piazze, locali, auditorium e teatri italiani, portando in scena uno spettacolo fatto di immagini, luci, e logicamente tanta musica, interamente dedicato alla figura di Faber e alla sua eccezionale opera.
Dal debutto avvenuto nel maggio del 2009 dopo 2 mesi di continue prove ed un attento studio del repertorio da portare in scena, oggi il gruppo conta al suo attivo oltre 150 concerti e più di 30 brani di repertorio impreziositi da alcuni arrangiamenti originali.
Per coronare il buon lavoro svolto, nel dicembre del 2010 il gruppo è entrato in studio di registrazione per la prima auto-produzione di un CD e nel 2013, in collaborazione con Michele Ascolese, storico chitarrista di Fabrizio de Andrè, iniziano un lavoro su brani inediti. Nello stesso anno arrivano finalisti al Music Italy Show di Bologna per il Capitalent indetto da Radio Capital
Il nome del gruppo, “Amico Fragile”, è stato scelto tra i tanti titoli della discografia di De Andrè perché forse uno dei più intimi e personali dell’artista, un manifesto letterario, ideologico ma soprattutto un testo che parla non tanto del Poeta ma dell’Uomo Fabrizio De Andrè. Così, la scelta del nome “Amico Fragile” – pur non possedendo la risonanza di altre ben più note frasi o titoli – intende essere ancora di più un omaggio all’amato cantautore genovese
Amico fragile è nata così: quando ero ancora con la mia prima moglie, fui invitato una sera a Portobello di Gallura, dove m’ero fatto una casa nel ’69, in uno di questi ghetti della costa nord sarda: d’estate arrivavano tutti, romani, milanesi… in questo parco residenziale, e m’invitavano la sera che per me finiva sempre col chiudersi puntualmente con la chitarra in mano. Una sera ho tentato di dire: “Perché piuttosto non parliamo di…”. Era il periodo, ricordo, che Paolo VI se n’era venuto fuori con la faccenda – ripresa poi mi pare da quest’altro qui, della stessa pasta – degli esorcismi. Insomma dico: “Parliamo un po’ di quello che sta succedendo in Italia…”; nemmeno per sogno, io dovevo suonare. Allora mi sono proprio rotto i coglioni, mi sono ubriacato sconciamente, ho insultato tutti, me ne sono tornato a casa e ho scritto Amico fragile. L’ho scritta da sbronzo, in un’unica notte. Ricordo che erano circa le otto del mattino, mia moglie mi cercava, non mi trovava né a letto né da nessun’altra parte: c’era infatti una specie di buco a casa nostra, che era poi una dispensa priva anche di mobili, dove m’ero rifugiato e mi hanno trovato lì che stavo finendo proprio questa canzone.
[F. De André, in Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo]
“perché già dalla prima trincea / ero più curioso di voi, / ero molto più curioso di voi”